il Comandante Baravelli
Il Comandante Baravelli fu uno dei personaggi più importanti e misteriosi della querra aprtigiana sul fronte gotico. Nessuno conosce esattemente le sue origini. Una teoria vuole che sia un Fortitudino che abbia subito un scock talmente forte nella finale scudetto con il tiro di Danilovic (che il Profeta lo inchiapetti con il minareto di tutte le moschee presenti nel territorio che va da Casablanca a Istanbul...) da prendere le armi contro l'invasore nazi-fascista. C'è invece chi sostiene che fosse un nobile, Tal GianLuca Corazzari del Monzuno y Tallerina principe di Hera e Cavalier della BMW, ripudiato dalal famiglia per aver cantato l'inno ufficiale della famiglia in un gigantesco, sonoro e peccaminoso rutto alla presenza del Cardinal Oronzo del Tatto.
Di fatto le cronache lo vogliono Comandante della "Brigata Partigiana Gnocca Rossa (ma anche bionda o mora vannobene lo stesso)" accampata alle Isole Sapaba. La Brigata guidata dal Comandante e composta, pare, da Beppe Maniglia, Renzone del Katia, Massimo Ciavarro, Dan Peterson, Pinone Lorenzo, Loris "Giulio" Marchini, Emerson Fittipaldi, Gepi & Gepi, Mauro "uno di noi" Madrigali e Lodetti compiva brevi raid sulla riviera romagnola a ravanare le tognine e dando così un duro colpo al morale nazi-fascista.
Sopravivvevano di piada e pesce gatto che il Comandante pescava con le sue mani utilizzando un carburatore del 18, quando si accorsero che mancava il sale.
Allora il Comandante ordì una grande sortita. Nottetempo attaccarono le postazioni germaniche, presero le saline di Cervia, il Bagno Loris e la trattoria il Pescatore di Gatte a Mare dichiarando così la Libera Repubblica di Monzuno Marina.
Solo l'intervento politico del Generale Alexander li convinse a ritirarsi presso l' Osteria del Ciccio.
Ancora ad oggi interrogando il vecchio reduce Giulio "Zio" Marchini, traspare la motivazione intrinseca di tale, epico attacco in queste memorabili parole: "Al Cumandant a l'era scatè la mola edl nervous !"